di Giulio Cozzi | Recensione Amazon (vedi tutte)
Chi si racconta mettendosi in gioco merita di essere ascoltato.
Credo che l’autore lo abbia fatto veramente, raccontando un periodo chiave della sua vita. Questa narrazione intima e sincera, mi è anche servita come uno specchio in cui guardare la mia immagine di uomo che si interroga spesso su che cosa sia la felicità e come conquistarla attraverso l’osservazione di se stessi. L’autore, ambientando la sua storia in una cittadina della costa adriatica veneta, mi ha riportato indietro nel tempo, quando anche io ho vissuto intensamente quei luoghi: la lettura è stata ancora più partecipata ed emozionante, commovente per certi versi.
Il racconto si snoda attraverso scanzonate amicizie estive che poi, se ne hai la fortuna, ti accompagneranno per molti anni ed un amore puro e sincero, di quelli che tutti noi vorremmo conquistare. Tutto questo però all’ombra della crudezza della vita reale, che spesso non risparmia sofferenza e delusioni ed è celato dietro l’insospettabile e quotidiana umanità che ci circonda ed incontriamo tutti i giorni. Insomma, un romanzo di vita vissuta.
Oltre alla scorrevolezza avvincente della narrazione, ho apprezzato anche quegli “incisi epistolari” che mi hanno sorpreso per la loro credibilità. Mi piace anche pensare di avere incontrato una sorta di citazione letteraria . . . il Buzzati del Deserto dei Tartari?
Non nego che alla fine della lettura la malinconia mi ha assalito inevitabilmente ma questa è la prova della autenticità di questo coinvolgente esordio letterario, scritto per se stessi in primis e poi per condividersi con gli altri.La speranza è che questo sia l’inizio di un percorso che possa portare altri frutti letterari, caldi come il sole dell’Adriatico, gustosi ed appaganti come la birra bevuta tra amici.
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