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44 anni e due giorni party edition (Invito ufficiale)

L’anno scorso, a quest’ora, nella prima ondata del corona virus, il meglio che poteva capitarmi era di festeggiare con mio figlio, che non è stato affatto male.

Gli anni precedenti tutto sommato mi era successo sempre qualcosa di incredibilmente bello nel giorno del mio compleanno.

Quest’anno, e quasi su tutta la linea, se dovessi tirare due somme direi che tutto sommato non mi posso lamentare.

Che mi si possa pensare come il peggiore pazzo che la storia abbia mai generato da chissà quale notte d’amore di mamma e papà*, oppure come il più limpido e lucido esempio di “come reagire alla vita quando questa diventa grottescamente insopportabile”, questo ultimo anno è stato per me un bel periodo.

Non sto parlando solo di quel libro. Quello è stato un sorprendente punto di arrivo a cui fatico tutt’ora a credere.

C’è stato un prima e un dopo, in realtà.

Oltre alle persone che per un motivo o per l’altro mi sono sempre state vicine, ripenso ai nuovi amici, a chi ci ha creduto con me e, in alcuni casi al posto mio e mettendoci la faccia.

Ripenso a quelli che avrebbero potuto esserci, ma che alla fine, quando il pazzo ce l’ha fatta non hanno spiaccicato una parola, per motivi a cui non voglio pensare.
Ripenso anche alla gente che mi ha fatto del male, a cui a suo tempo parlavo con il cuore in mano, realizzando che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

Non mi si fraintenda: il mondo schiuma di disperazione? Cazzo, si! Ma per fortuna ci sono ancora persone in grado di capire che, dopo tutto, questo mondo è un posto troppo bello in cui vale la pena di vivere, rischiare di essere felici e poter puntare a qualcosa che permetta a tutti quanti di addormentarsi la sera con il sorriso di chi ha speso veramente bene la sua giornata, dando valore ad ogni singolo momento…

Ecco, in questo periodo per me così assurdo, incredibile e felice, quello che spesso mi avete sentito dire è che mi piacerebbe davvero condividere questa mia gioia con tutti.

Ecco perchè, quando un mese fa l’osteria “al Bocia” dove vado a trascorrere parte della mia giornata a scrivere, ha deciso di ospitare la presentazione del mio libro “L’ora giusta”, ho capito che a 44 anni e due giorni dalla mia nascita, la mia festa di compleanno sarebbe dovuta essere lì.

Per cui cari amici della prima ora, della seconda, parenti, cariche istituzionali e protagonisti della storia in quelle pagine o semplici comparsate della mia vita, come scrivevo una o due postate fa, questa è decisamente l’ora giusta per bere la birra che vi avevo tanto promesso quando quelle pagine sono uscite nelle librerie, come la più folle e incredibile storia della mia vita, celebrando nel contempo le mie 44 primavere.

CI VEDREMO Lì?

p.s.. Non dovrei scriverlo qui, ma il buffet lo offrono loro!

*ALLERTA SPOILER! Non è andata realmente così, alla fine, e se ci penso mi viene da ridere per non piangere, ma ho già detto a mamma che un giorno potrei scriverci un libro

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