Ciao Fil e Roberta,
con oggi inauguro la categoria di post intitolata “lettere aperte” alle persone che si meritano tutta la mia stima ed affetto.
Perchè decido di farlo iniziando da voi due?
Semplice. Perchè avevate ragione.
Fil: a parte aver avuto ragione nell’95% di ogni volta che mi hai detto di fare qualcosa negli ultimi quindici anni, anche questa volta non posso contraddirti: era un’indecenza che dopo tre anni dall’inizio delle mie bravate letterarie io non avessi ancora un sito. Il caso del calzolaio che va in giro con le scarpe rotte, come mi hai ripetuto tu per una vita mentre lavoravamo insieme.
Cosa è successo, dalla messa online? In un paio di giorni trecento persone sono passate per la mia pagina, una radio mi ha chiamato per intervistarmi (ieri), dieci o quindici persone mi hanno chiamato per fargli il sito (tanto gli è piaciuto il mio), più svariati complimenti da persone coinvolte nei campi di comunicazione, scrittura e giornalismo.
Personalmente, posso dirti che farmi un sito come quello che è venuto fuori mi fa capire che come web designer sono ancora abbastanza sul pezzo, ma non è questo il posto per discuterne, e non sono uno che scorreggia nei sacchetti di coriandoli da solo quando è felice, per autocompiacersi.
Sempre personalmente, direi che non fosse per te che mi hai regalato il dominio e mi hai aperto le porte dello stesso, tutto questo non sarebbe successo, non credi? E quindi direi che almeno un grazie, una postata ed un paio di birre sono dovute a questo punto, anche se con molto rammarico mi rimprovero di non essermi mosso prima: mea culpa!
Poi, ultima ma non meno importante, veniamo a te, Roberta (emh. Robè, scusa): questa mattina, aprendo faccialibro ho visto il tuo tag in una postata.
Tre anni fa esatti, ti lanciavi dal tuo tuo profilo a gran voce, per trovarmi un’editore, che poi è arrivato.
Onestamente, ci avevo messo una pietra sopra al fatto che potesse succedere. Ad uno come me, poi! Siamo seri! Io dovevo fare il grafico, o il pilota di robot giganti, altro che scrivere libri!
Vorrei tuttavia ricordarti che, il giorno prima, in un messaggio privato, tu mi hai scritto: “tu pubblicherai quel libro, Francesco” credendoci molto più e prima di chiunque altro, me compreso.
Ecco, avevi ragione cazzo!
Tre anni sono volati così velocemente, che fatico a crederci. Ma se mi fermo a pensare alla fortuna che ho avuto ad incontrarvi, e che poteva non succedere, benedico ogni momento in cui ci siamo confrontati, abbiamo parlato e a quanto tutto questo mi abbia fatto bene.
Grazie di esistere!
P.s. Grazie anche agli altri 300 che hanno trovato il tempo di passare di qua a trovarmi, ci si vede in giro Ladies adn Gente!
Nessun commento