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Chuck Norris ha il dente del giudizio universale

“Francesco, ma per trovare le idee su quello che scrivi quanto leggi?”
Questa, assieme ad altre domande, mi è stata posta nei mesi scorsi all’uscita del mio secondo libro, e più di una volta. Sembra quasi che per scrivere libri la condizione sine qua non sia di doverne leggere altri. In parte è vero, anche se, manco a dirlo, io ci metto un “se”, e per svariati motivi.

Il primo, e forse più importante, è il fatto che, secondo me, la creatività in senso lato é un processo talmente individuale e inspiegabile che, ad un certo punto ha un flusso unico ad ognuno di noi che va semplicemente ascoltato, seguito e assecondato.

In secondo luogo, e in risposta alla suddetta domanda: no, io leggo poco e male. Spendo gran parte della mia giornata a scrivere, tralasciando, oltre alla lettura, altre attività fondamentali tipo seguire le faccende di casa, giocare con la playstation o distendermi su un prato a guardare le nuvole passare sopra di me identificando in esse forme ed animali dalle svariate fattezza.

Tuttavia, nel tempo libero dopo il tempo libero non disdegno ogni tanto di leggere qualcosa, oltre alla composizione del dentifricio quando siedo sul water al mattino; forse non tutti sanno che, l’unico accompagnamento del mio produrre (letterario) al mio prodotto interno lordo (non credo servano spiegazioni) è sul davanzale del mio cesso, e si tratta il più delle volte di libretti di quart’ordine che parlano di cose inutili ai più.

In base a questo, durante la mia ultima seduta alla ricerca di nuovi spunti e ispirazioni, e valutando che le suddette letture rientrano mediamente nel genere demenziale, do il benvenuto ai passanti nel mio sito alla rubbbbrica del mio blog “Recensioni brutte”.

In realtà, e mi si scusi il francesismo, inizialmente, avevo pensato di intitolare questa categolria di articoli “Libri di merda” vista l’ironia del contesto in cui mi accingo a leggerli, ma al di là del fatto che chi li ha scritti potrebbe offendersi, ritengo la cosa troppo didascalica, portandomi a svariati quesiti esistenziali, primo fra tutti: “E se un domani non legessi più sul water la mattina, ma inziassi a farlo, chessò in un parco? O guardando un’alba in spiaggia? Quel titolo non sarebbe più così divertente”.

Quindi, cari Ladies and Gente, inizierei con la prima “recensione brutta” con questo bellissimo “Chuck Norris Ha il dente del giudizio universale” di Tea Edizioni che, fra un romanzo di Andrzej Sapkowski (autore della pluripremiata serie “The witcher“) e un romanzo di Lars Kepler, qualche anno fa pubblicava una serie di libretti mordi e fuggi sui Chuck Norris Facts, ovvero battute veloci e in molti casi esilaranti sul campione di arti Marziali/alttore/Walker texas ranger più famoso al mondo.

Già anni orsono, quando questi volumetti uscivano periodicamente, trovavo geniale leggere quelle battute assieme a mio padre, se non altro perchè gli autori Mist e Dietman hanno trovato la formula perfetta per avere una fonte inesauribile di idee molti anni prima di trovare una casa editrice a cui appoggiarsi: aprire un loro blog in cui avrebbero pubblicato qualche decina di “Facts” e lasciando spazio a chiunque per pubblicare altre battute sul tema.

Bastava scrivere ai due amministatori del sito, e loro due, presa visione avrebbero pubblicato giornalmente i facts dei nuovi followers.
La cosa sarebbe diventata in pochissimo tempo un successo planetario, tanto che non solo la cosa divenne virale nel nostro stato generando contenuti sempre più idioti e demenziali, ma arrivando addirittura a riciclare battute da altri paesi, Stati Uniti su tutti.

Presto, i due autori del blog si resero conto di aver creato un autentico mostro, un’Idra dal cui collo spuntarono, sonno forma di quattro volumi, altrettante teste che finirono appunto alla Tea Edizioni, portando quest’ultima a guadagnare probabilmente più di quanto riuscirei io in dodici vite con quello che scrivo.

La cosa assurda, in tutto questo è che mentre usciva il primo volume di questa fortunata serie, i due autori continuavano a ricevere contributi dalla community, pensando già al prossimo volume da pubblicare.

Il resto, come si suol dire è storia, e fra un “Quando Chuck Norris attacca la cornetta, il telefono si arrende” e un Con le lacrime di Chuck Norris si potrebbe curare qualsiasi malattia, ma il problema è che lui non ha mai pianto”, qualche annpo fa e per i seguaci della prima ora, è uscito questo libro, che raccoglie tutte le pubblicazioni fino ad oggi. Un must-have per chiunque abbia voglia di staccare dalle letture serie, una fonte inesauribile di battute, una lettura per iniziare bene la giornata sul trono della comicità.
S-sì, avete capito insomma.

Voto: 5/5

In molti lo aspettavano oltre a me, ne sono sicuro.
O forse no, vai a capire.
Per tutti gli altri, nel dubbio dateci una letta, non ve ne pentirete.

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